Borse europee e asiatiche trascinate verso il basso dopo le dichiarazioni di Kim Jong-un

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mercato azionario

La crisi in Corea e i venti di guerra che spirano in Asia hanno condizionato le Borse Europee dopo aver trascinato verso il basso le borse asiatiche.

Apertura in calo per le Borse Europee dopo i venti di guerra che soffiano in Corea del Nord e le minacce del leader coreano di attaccare Guam. Anche le Borse Asiatiche, in mattinata, si erano dimostrate caute. Tokyo ha ceduto lo 0,05%, mentre Shangai ha perso lo 0,44%. Più contenute le perdite per Seul (-0,38%) e Sidney che ha ceduto solo lo 0,08%.

Più marcato il calo per la borsa di Taiwan (-1,34%) e Hong Kong che ha ceduto l’1,05%). Le tensioni tra Corea del Nord e Usa, dopo le dichiarazioni di Trump e Kim Jong-un, hanno colpito anche lo won (la valuta della Corea del Sud) che ha ceduto lo 0,8% mentre lo Yen è rimasto sostanzialmente stabile.

Male le Borse Europee che oltre alla crisi asiatica, paga anche lo scotto dei dati deludenti della produzione industriale in Francia che ha segnato il passo perdendo l’1,1% nel mese di giugno. Milano, al momento, è invariata (-0,05%), mentre in lieve calo anche Francoforte, Parigi e Madrid (-0,15%). Il rischio è che la tensione in Corea possa trascinare in basso le borse, finchè non si trovi una soluzione radicale. Donald Trump, ha dichiarato che Washington metterà in campo tutte le misure appropriate per proteggere gli Usa dalle minacce di Kim Jong-un, che ha detto di aver progettato un piano per lanciare i missili a Guam, territorio di proprietà americana.

Dati fortemente negativi per i futures Usa in vista dei sussidi di disoccupazione e dei dati sul deficit pubblico di luglio. Segna il passo Zurich (-0,14%) dopo i dati che hanno evidenziato un utile in calo, mentre non può essere trascurato l’exploit del titolo Coca Cola cresciuto a Londra dell’8,9% dopo l’euforia per i dati semestrali hanno superato di gran lunga le stime degli analisti.