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Ape Volontaria, firmato il decreto: ecco in cosa consiste

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di Redazione

05/09/2017

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Al via l'Ape Volontaria, la misura voluta dal Governo che consentirà di uscire dal mondo del lavoro a soli 63 anni di età con 20 anni di contributi.

L'Ape Volontaria si avvia ormai ai nastri di partenza. Si tratta della misura approvata dal Governo Gentiloni che consentirà di poter uscire dal mondo del lavoro in anticipo, a soli 63 anni di età e con 20 anni di contributi versati all'Inps. L'uscita è prevista con un prestito pensionistico elargito da istituti di credito e coperto da polizza assicurativa. E' la misura che segue di poco l'introduzione dell'Ape Sociale, erogata dallo Stato per alcune categorie di lavoratori in difficoltà come invalidi civili, coloro che assistono conviventi affetti da gravi handicap, disoccupati, o soggetti che svolgono lavori particolarmente usuranti. Una misura, l'Ape Volontaria, aspramente criticata dalla Cgil che l'ha paragonata ad un prestito 'oneroso' che i lavoratori dovranno restituire 'per intero con tanto di costi per interessi e garanzie assicurative'. Questa forma di prestito pensionistico, potrà essere richiesto per un periodo non inferiore a sei mesi fino ad un massimo di 43 mesi e dovrà essere restituito in 20 anni, cioè in 260 rate con trattenute che verranno effettuate dall'Inps sui futuri assegni pensionistici. L'importo che il lavoratore che decide di avvalersi dell'Ape Volontaria può ottenere non deve essere inferiore a 150 euro, mentre l'importo massimo varia a seconda del periodo di anticipo richiesto. Alla somma da restituire, oltre agli interessi anche il premio assicurativo che copre il rischio di eventuale premorienza del richiedente. La rata che dovrà essere corrisposta per restituire il prestito pensionistico, dovrà corrispondere al 4,8 medio della pensione. Nella richiesta di questo prestito pensionistico verrà tenuta in considerazione anche la situazione debitoria complessiva del richiedente, come la presenza di eventuali prestiti personali già in corso o mutui per acquisto casa. L'esposizione debitoria complessiva non potrà superare il 30% dell'ìmporto mensile del trattamento pensionistico, al netto delle rate da pagare per debito con l'erario e assegni divorzili.
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