Una delibera della Consob ha irrogato le sanzioni ai vertici di Banca Etruria dopo il crac del 2015.
Ammonta a quasi tre milioni di euro la multa comminata ai vertici di Banca Etruria, oggi in liquidazione, dalla Consob. Di questi, ben 120 mila euro dovranno essere pagati da Pier Luigi Boschi, ex vicepresidente dell’istituto bancario nonché padre dell’ex ministro Maria Elena Boschi, oggi sottosegretaria alla presidenza del Consiglio. E’ quanto emerso dalle delibere della commissione di Consob.
Una sanzione per Pier Luigi Boschi che si somma alla sanzione già comminata dalla Banca D’Italia tre anni fa per ‘violazioni di disposizioni sulla governance, carenze nell’organizzazione, nei controlli interni e nella gestione nel controllo del credito e omesse e inesatte segnalazioni alla vigilanza’. Complessivamente le sanzioni irrogate ammontano a 2,76 milioni di euro nei confronti dei 33 consiglieri e dirigenti per non aver dato tempestiva comunicazione al pubblico delle informazioni privilegiate.
Contestate anche violazioni dell’articolo 94 che dispone che i prospetti informativi forniscano le informazioni necessarie in modo comprensibile affinché gli investitori possano trarre ‘un fondato giudizio’ inerente la situazione patrimoniale, finanziaria dell’emittente. Dopo il crac, i risparmiatori, presentarono un esposto per truffa nei confronti di Banca Etruria, accusando l’istituto di non avere correttamente informato i risparmiatori stessi sui rischi reali.
Consob ha rilevato che i prospetti informativi sarebbero stati carenti in tal senso, dando piena ragione alle accuse mosse dai risparmiatori, emettendo le sanzioni a carico dei vertici dell’istituto toscano.
Non sarebbe stato inserito, all’interno del prospetto informativo, il livello di rischio corretto delle obbligazioni che furono piazzati sul mercato come prodotti comuni anche al mercato retail più debole. I fatti contestati risalirebbero ai prospetti del 2012 e del 2013.