L’ultima dichiarazione di Renzi rispetto alle banche ha sollevato un vespaio: secondo il Premier Renzi, nel settore bancario occorre ridurre di 150 mila unità il personale nell’arco di dieci anni. Si tratta di un’affermazione doppiamente opinabile: in primis sul metodo, in quanto le Banche non sono dello Stato ma sono società private, benché sottoposte a controllo degli organismi a questo preposti per ciò che riguarda il loro funzionamento.
E’ curioso che il Capo del Consiglio indichi ciò che tali istituti creditizi debbano fare con il loro personale, è come se dicesse ad un’azienda privata se deve assumere o licenziare. In seconda analisi, proprio il governo che ha messo sul lastrico migliaia di risparmiatori con il cosiddetto Decreto salva banche con il pretesto di salvaguardare il posto di lavoro di migliaia di bancari, ora dice che bisogna licenziare una media di 15 mila lavoratori all’anno per dieci anni.
Tutto questo è normale? Sarebbe curioso andare a chiedere ai risparmiatori rovinati cosa ne pensano. I sindacati, nel frattempo, minacciano scioperi e forme di lotta a tutela del lavoro.