
Su Banca Popolare Vicenza, Bankitalia sapeva già tutto dal 2012, l’intervista dell’ex vicedirettore Paolo Marin.
Fin dal 2012, Bankitalia era perfettamente a conoscenza delle difficoltà e delle operazioni di Banca Popolare Vicenza. E’ questa la notizia bomba riportata nell’edizione odierna del quotidiano ‘Il Fatto Quotidiano’. A sostenere questa tesi sarebbe stato proprio l’ex vicedirettore della Popolare, Paolo Marin che avrebbe messo sotto accusa i vertici dell’istituto a conoscenza di quei fidi o prestiti più vantaggiosi offerti in cambio di azioni o obbligazioni subordinate di una banca non quotata a persone fisiche o imprese.
Queste linee di credito, secondo la tesi adombrata dallo stesso quotidiano, avrebbero avuto il sapore di un ricatto che avrebbe fatto schizzare il valore delle azioni di Banca Popolare di Vicenza da 16 a 62 euro. Paolo Marin, in una intervista rilasciata al Corriere del Veneto ha rispedito al mittente ogni addebito in merito alle accuse di avere ostacolato la vigilanza.
‘Nel 2012 – ha proseguito Marin nell’intervista – ho fornito agli ispettori, in assoluta serenità, qualsiasi informazione fosse in mio possesso, compresa una lista – che io e i miei collaboratori abbiamo a più riprese discusso con gli ispettori – dei principali soggetti affidati e del numero di azioni della Banca da loro acquistate attraverso i finanziamenti’.
Marin si è detto certo del suo buon operato, e altrettanto certo che la verità verrà a galla: ‘Non ho mai ritenuto di avere nulla da nascondere: per me le operazioni baciate erano perfettamente lecite; questa convinzione si è accentuata dopo aver constatato che la Banca d’Italia, resa edotta della prassi, non aveva formulato alcuna osservazione’.