In costante crescita il debito pubblico italiano che ha toccato un nuovo record nonostante i dati positivi del Prodotto Interno Lordo.
Nonostante le notizie positive dal fronte Pil, il debito pubblico italiano continua il suo rally negativo, segnando un nuovo record passivo nel mese di giugno, toccando quota 2.281,4 miliardi di euro. Un dato che evidenzia una crescita di 2,2 miliardi rispetto al mese precedente. A rendere noto l’incremento del debito pubblico è stata la Banca d’Italia in una nota nella quale ha spiegato che il nuovo record è la riflessione del ‘fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (8,4 miliardi), in parte compensato dalla diminuzione delle disponibilita’ liquide del Tesoro (per 6,3 miliardi a 52,6 ed erano pari a 92,5 miliardi alla fine di giugno 2016); l’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del tasso di cambio ha incrementato il debito di 0,1 miliardi’.
Bankitalia ha anche precisato che il debito delle Amministrazioni centrali ha toccato quota 4 miliardi, un dato in evidente controtendenza rispetto alle Amministrazioni locali, la cui gestione virtuosa ha comportato un risparmio di 1,9 miliardi. E’ rimasto sostanzialmente immutato il debito degli Enti di Previdenza.
E di nuovo si torna a parlare di errori di gestione e di superficialità da parte di chi amministra la cosa pubblica. Solo negli ultimi 5 anni, il debito pubblico è cresciuto del 15%, passando dai 1.928 di febbraio 2012 ai 2.281,4 di giugno 2017.
Laconico il commento del presidente del Codacons, Carlo Rienzi, che ha evidenziato proprio come il debito pubblico italiano ‘grava oggi per 37.646 euro sulle spalle di ogni cittadino, neonati compresi. A questo punto aspettiamo con ansia qualche soluzione credibile per invertire la tendenza’.
Ogni politica di controllo del debito pubblico si è rivelata, ad oggi, assolutamente fallimentare. Di fronte a questi dati cosi negativi, anche l’incremento del Pil assume un valore assolutamente relativo e poco incidente.