Ecco alcuni consigli sul Trading Forex Euro-Dollaro e come analizzare le dinamiche internazionali.
In questo articolo vi daremo alcuni consigli su come orientarvi nelle prossime strategie di trading euro-dollaro anche in relazione ai recenti sviluppi politico-economici che riguardano i rapporti tra Usa ed Europa. Da tempo si parla di una possibile parità tra dollaro ed euro, tenuto conto che ormai da diversi mesi l’Euro si è deprezzato rispetto alla moneta americana scivolando fino al 1,056 di oggi. Addirittura i meno ottimisti pensano che l’euro potrà scendere anche al di sotto della parità, un’eventualità che metterebbe seriamente in crisi le aziende europee che importano dagli Usa. L’elezione di Trump alla Casa Bianca ha determinato alcuni stravolgimenti nei rapporti commerciali tra Europa e Stati Uniti d’America.
Il nuovo presidente si è fatto promotore di un programma che prevede un taglio netto alle tasse, un sostegno costante alla crescita e ad una crescita dell’inflazione. L’Europa è ancora preda dei fantasmi dell’incertezza politica ed economica con una inflazione sempre pari allo zero e con il quantitative Easing ancora in corso per sostenere i precari sistemi bancari dei principali paesi come Francia e Italia. Il 14 dicembre dello scorso anno la Fed ha alzato i tassi di interesse, una decisione che ha subio determinato un movimento di mercato improntato verso il ribasso nel cambio euro-dollaro. E’ probabile che nei prossimi mesi la Fed potrebbe decidere di rialzare ulteriormente i tassi con le conseguenze che il biglietto verde si rafforzerà maggiormente.
Per il 2017 la previsione per il trading Forex è che l’euro continuerà a rimanere sostanzialmente una moneta debole, incapace di avere la spinta necessaria per sostenere la pressione della moneta americana anche perchè gli effetti del Quantitative Easing continueranno a dispiegarsi tenuto conto che la Bce ne ha prolungato la durata fino al 2017. Cosa accadrà dopo il 2017 è davvero un rebus difficilmente risolvibile allo stato attuale. Gli sforzi intrapresi dalla Bce al momento non hanno prodotto le conseguenze attese sull’economia generale con una crescita che al momento appare davvero minima senza possibilità all’orizzonte di un trend che possa mutare il quadro in senso favorevole.
Non si può di certo parlare di recessione, ma la stima attesa dalla Bce alla vigilia del QE è ben lontana dai dati reali. In molti si augurano che una riduzione dell’austerity possa rappresentare un volano per rimettere in moto le principali economie dell’Unione Europea. Se la Bce smettesse di pompare denaro le conseguenze potrebbero davvero essere traumatiche soprattutto in termini di inflazione (che già è cresciuta pochissimo negli ultimi anni).
Non va dimenticato che le misure di spesa previste da Trump potrebbero accrescere il debito americano, indebolendo la moneta in modo sostanziale e quindi determinando un inversione di tendenza. In questa fase consigliamo agli investitori di rimanere cauti, attendendo gli eventi e puntando con moderazione sull’apprezzamento della valuta europea.