Conti dormienti: un tesoro da due miliardi che lo stato ha incassato dal 2007 ad oggi

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CONTI DORMIENTI

Ecco quanto fruttano allo Stato i proventi dei conti dormienti, che contengono cifre dimenticate dai legittimi eredi sui conti del De Cuius.

In un dossier sui conti dormienti, il quotidiano ‘La Repubblica’ ha fatto una stima delle cifre incassate dalla Stato sui conti dimenticati dai legittimi proprietari, spesso eredi inconsapevoli di grosse somme detenute da parenti deceduti.
Sono diverse decine di migliaia i conti appartenenti a cittadini italiani che sono finiti sul capitolo 3382 delle entrate del bilancio dello Stato, dove annualmente, i vari istituti di credito o assicurazioni versano le somme contenute sui conti dormienti.

Si tratta di cifre, a volte anche corpose, contenute su conti non movimentati, su polizze o su libretti di risparmio, che i legittimi proprietari non reclamano e che finiscono per ingrassare le casse dello Stato.
Secondo le stime diffuse dal Rendiconto generale dello Stato, negli ultimi 10 anni sono stati versati sul capitolo 3382 qualcosa come 2 miliardi di euro. Per entrare meglio nel dettaglio ammontano a circa 184 i milioni versati nel 2013, mentre nel 2014 sono stati 203, 142 nel 2015 e 101 nel 2016.

La gestione di questi conti spetta alla Consap, una controllata del Tesoro, alla quale spetta anche il compito di rimborsare i legittimi proprietari che rivendicano, seppur in ritardo, le somme spettanti. Quindi non tutto il ricavato viene versato sulle casse dello Stato, ma una parte, seppur minima, torna indietro. Gli ‘sbadati’ hanno altri 10 anni di tempo per recuperare ciò che gli spetta. Negli ultimi sette anni sono stati restituiti 215,6 milioni di euro ai fortunati che sono stati avvertiti in tempo della loro dimenticanza.

Una gran parte di questi soldi appartiene a persone defunte che non hanno fatto testamento e pertanto non hanno avvisato gli eredi delle somme giacenti sui conti correnti. Va anche precisato che le banche, per legge, non sono tenute ad avvisare gli eredi delle somme giacenti sui conti del cuius, anche perchè potrebbero non avere contezza dell’identità degli eredi.