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Costo del lavoro in Italia: il fisco divora metà dello stipendio medio

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di Redazione

26/09/2017

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Ecco i dati allarmanti diffusi dalla Cgia di Mestre sul cuneo fiscale e il peso fiscale eccessivo che grava sul costo del lavoro.

Il tema del costo del lavoro in Italia è sempre più complesso e rivela ogni giorno di più l'incidenza sulla qualità della vita dei lavoratori. Le ultime rilevazioni dell'Ocse che riguardano il 2016, rivelano come il costo orario medio del lavoro si è attestato a 27,8 euro, con un ulteriore flessione dello 0,4% rispetto all'anno precedente e inferiore di due euro l'ora in relazione alla media dell'area euro. Le rilevazioni testimoniano che un dipendente italiano costa meno di uno tedesco o francese, ma un po' di più di un britannico o di uno spagnolo. Una situazione determinata dall'elevato cuneo fiscale che decurta sensibilmente lo stipendio dei lavoratori italiani. I costi non salariali in Italia ammontano al 27,4% meno di Francia (33,2%) e Belgio (27,5%) ma più di tutti gli altri paesi europei. Secondo una analisi della Cgia di Mestre, basate sulle buste paga di un operaio e di un impiegato si evidenzia come l'incidenza del fisco, della previdenza e dell'assistenza è di gran lunga più elevata rispetto agli altri paesi europei. Un operaio che percepisce uno stipendio mensile netto di poco superiore ai 1.350 euro costa circa 2.357 euro,quasi il doppio !! Una cifra che si ottiene sommando la retribuzione lorda (1.791 euro) e il prelievo contributivo a carico dell'imprenditore (566 euro). La differenza tra il costo per l'azienda e la retribuzione netta, il cosiddetto cuneo fiscale, è pari a 979 euro e incide per il 41,5 per cento sul reale costo del lavoro. Ciò sta a significare che un impiegato con un netto in busta paga netta di1.700 euro costa circa 3.200 euro al datore di lavoro. Un importo dato dalla retribuzione mensile lorda (2.483 euro) al quale vanno aggiunti i contributi (729 euro). Il cuneo fiscale è di 1.503 euro e incide sul costo del lavoro per il 46,8 per cento. Questo spiega perchè è stato massiccio, nel nostro paese, il ricorso ai voucher che hanno ridotto di molto il costo del lavoro nel nostro paese non comprendendo Tfr e ferie.
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