Il Venezuela ha accordato un forte sconto del 70% a Goldman Sachs per l’acquisto di bond, mentre si assottigliano sempre più le riserve valutarie.
Nel caos politico che sta stringendo come una morsa il Venezuela, c’è anche chi, come Goldman Sachs,sta cercando di lucrare per acquistare i bond venezuelani, approfittando di sconti che toccano anche il 70%. Il Pil ormai in caduta libera, la mancanza di beni essenziali e l’inflazione che ha toccato livelli intollerabili hanno reso sempre più incerto il destino dello stato sudamericano.
Eppure, Goldman Sachs ha investito 2,8 miliardi di dollari per acquistare i bond. Le stime disastrose sulle riserve valutarie che oggi non superano i 10 miliardi di dollari, come ha confermato anche la Banca Centrale, non hanno intimorito gli investitori. Nei prossimi anni, il Venezuela si troverà costretto anche a dover onorare debiti per 5 miliardi di dollari, mentre lo stato di povertà assoluto dei venezuelani sta toccando vertici ormai intollerabili.
Le ultime stime parlano di quasi una famiglia su due che verserebbe in condizioni di indigenza assoluta. Il 72% dei venezuelani, secondo recenti studi, ha perso peso contro la propria volontà. Rispetto al 2010, la valuta venezuelana si è deprezzata in modo consistente perdendo terreno nei confronti del dollaro che oggi vale circa 10 mila bolivares (un calo del 99,9% rispetto al 2010).
Per capire il livello di povertà dei lavoratori venezuelani, basta conoscere il livello dei salari minimi che non superano, nel mercato reale, i 10 dollari al mese di stipendio. Per contrastare la povertà, il presidente Maduro ha disposto l’erogazione di voucher dell’importo di 153.000 bolivares (circa 15 dollari al mese) per le famiglie indigenti. Il Pil, secondo la stima del Fondo Monetario, è crollato del 35% rispetto a due anni fa, un valore analogo a quello che fece registrare il Pil statunitense all’epoca del crollo del 1929.
Il crollo del prezzo del Petrolio, unito ad un calo delle vendite hanno inferto un colpo mortale all’economia di questo paese, fortemente legata all’oro nero. I 2,8 miliardi di euro investiti da Goldman Sachs per acquistare i titoli di stato venezuelani costituiscono un toccasana per le casse del paese, anche se in realtà (tenuto conto del forte sconto) ha portato solo 865 milioni di euro in cassa.