Ecco le decisioni prese dalla Banca Centrale Europee, confermate da Mario Draghi nella conferenza stampa.
Il costo del denaro non subirà incrementi, è questa la decisione che Mario Draghi ha comunicato dopo il vertice della Bce che si è svolto oggi. Rimandato ogni discorso in autunno per quanto concerne il Tapering che avrebbe dovuto stoppare il Quantitative Easing, il piano straordinario di acquisto di titoli da parte della Banca Centrale Europea.
Sono queste le due decisioni molto attese dai mercati che hanno dato slancio alle Borse Europee, eccetto il Ftse Mib che ha fatto registrare una lieve flessione. Dopo la decisione di oggi, viene confermato l’azzeramento del tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali, mentre il tasso sulle operazioni marginali viene confermato allo 0,25%. Ancora a meno 0,40% rimane ancorato il tasso sui depositi presso la Banca Centrale.
Il Consiglio direttivo ha anche ribadito la prospettiva che i tassi rimarranno ancorati ai livelli attuali per un tempo ‘prolungato’ mentre la prosecuzione del QE rimarrà sui livelli di 60 miliardi di euro al mese, almeno fino alla fine dell’anno e anche oltre, ‘se necessario’. Non sono state fornite indicazioni per quanto riguarda l’ipotesi del ‘tapering’, cioè il rallentamento del ritmo di acquisto di eurobond.
Segnali confortanti giungono dall’economia dell’Ue che ha confermato i segnali di ripresa già evidenziati nei mesi precedenti mentre rimane ancora una zavorra per l’export la forza della moneta unica che si è consolidata negli ultimi mesi, complicando, e non poco, il lavoro di Mario Draghi. L’euro forte sta impedendo di raggiungere i livelli di inflazione programmata, a causa del ridotto costo dei prodotti energetici che ha frenato l’aumento dei prezzi dei prodotti al consumo.