L’economia più forte? Il futuro è in mano all’India
di Redazione
09/02/2016
Una recente analisi da parte del Centro dello sviluppo nazionale dell’Università di Harvard ha messo al centro dell’attenzione degli economisti di tutto il pianeta un’importante verità: mentre la Cina continua ad arrancare con una Borsa non propriamente favorevole, ed un recente scandalo che l’ha vista al centro di possibili falsificazioni dei dati conteggiati dall’Ufficio di Statistica locale in merito al PIL del paese, ci sarebbe un altro “gigante” dell’Est che entro un decennio sarebbe in grado di farne le veci.
Questo prodigioso paese non è altri che l’India, di cui si prevede che in capo a dieci anni circa potrà essere a capo delle principali economie internazionali, ascendendo velocemente ad un tasso di crescita particolarmente elevato rispetto alla media (6,8%) e contemporaneamente schivando con abilità i segnali mondiali di rallentamento.
Molti dei settori in cui l’India è attiva hanno contribuito a questo scatto in avanti generale, relegando la Cina ad un gradino più basso nel mondo delle potenze economiche, il tutto in attesa della conclusione dell’anno fiscale indiano, che terminerà il 31 Marzo prossimo e che secondo stime non avventate potrebbe chiudere con un più che rassicurante + 7,2%.
C’è tuttavia un settore particolare che fa ben sperare il paese, e lo proietta verso una possibilità in più di tagliare il traguardo previsto, ovvero quello manifatturiero, che ha fatto segnalare una crescita del 12,4%, seguito da quello relativo alle costruzioni, che ha contribuito in totale al 4% complessivo. La stessa situazione positiva non può comunque inquadrarsi nell’agricoltura locale, che sperimenta un contenuto ma pur significativo -1%.
Il governo indiano è quindi ottimista sulle possibilità di crescita a livello statale: anche gli economisti sono favorevoli a questa visione rosea del futuro di uno dei paesi dell’Est asiatico che ancora ha molto da esprimere, specialmente nel settore terziario, che potrebbe rivelarsi a sorpresa uno dei mercati trainanti della prossima stagione economica.
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