Fatture a 28 giorni, l'Agcom valuta sanzioni: Tim, Vodafone e Wind sul piede di guerra
di Redazione
14/09/2017
Duro botta e risposta sulle fatture a 28 giorni tra Agcom e i principali gestori telefonici, la guerra destinata a proseguire a colpi di carte bollate.
Le fatture a 28 giorni dei gestori telefonici potrebbero subire un brusco stop. La decisione presa dai principali gestori di telefonia di portare a quattro settimane il ciclo di fatturazioni con aggravio dei costi a carico dei consumatori, aveva suscitato tempo fa la furiosa reazione delle associazioni di consumatori. Il comportamento scorretto è stato pesantemente denunciato dall'Agcom che ha ribadito come, tale scelta commerciale, si è tradotta in una palese violazione dei principi di tutela e trasparenza dei consumatori. L'autorità per le telecomunicazioni non ha assolutamente messo in discussione il diritto degli operatori di formulare nuove offerte commerciali ma ha stigmatizzato, in una nota, come gli stessi abbiano disatteso la delibera di marzo che aveva stabilito che, per la telefonia fissa e per le offerte convergenti, 'l’unità temporale per la cadenza delle fatturazioni e del rinnovo delle offerte dovesse avere come base il mese o suoi multipli'. Una delibera, alla quale, i gestori hanno ritenuto di non dovere dare seguito. Per tutta risposta hanno presentato un ricorso collettivo al Tar contro le disposizioni della delibera, ribadendo di avere rispettato l’obbligo di trasparenza verso i clienti avvisandoli dei pagamenti ogni 4 o 8 settimane, giustificati dall'esigenza di non dover spalmare gli aumenti sulle fatturazioni ad un mese. La delibera, secondo la tesi dei gestori, violerebbe la libertà d’impresa e trasformerebbe i prezzi in tariffe regolamentate dall'autorità. Nei prossimi giorni si attendono altri botta e risposta sulle fatture a 28 giorni tra Agcom e Gestori. L'autorità per le Telecomunicazioni sta già valutando l'ipotesi di applicare salatissime sanzioni.Articolo Precedente
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