Franchigia assicurazioni: cos'è?
di Redazione
25/05/2016
La franchigia può essere inserita nei diversi contratti di assicurazione, ed in generale prevede che una parte del risarcimento rimanga a carico degli assicurati. L'ammontare della franchigia può essere determinato con l'applicazione di percentuali (come avviene nel caso dei risarcimenti a primo premio relativo, che anziché rimborsare un importo pari al danno subito, rimborsano una cifra inferiore), oppure può essere stabilito tramite l'applicazione di cifre fisse, come accade nelle polizze sanitarie e in quelle rc auto.
La franchigia può essere di due tipi: franchigia relativa e franchigia assoluta.
L'uso della franchigia relativa, prevede l'applicazione di premi più elevati rispetto a quella assoluta, perché la quota di risarcimento a carico dell'assicurato viene applicata solo se l'entità del danno non dovesse superare l'importo minimo stabilito dalla franchigia stessa: se la franchigia è 500 euro, ed il danno è di 600 euro, i 600 euro saranno a carico per intero della compagnia di assicurazione; se il danno è 400 euro e la franchigia 500 euro, i 400 euro dovranno essere pagati per intero dall'assicurato.
Nella franchigia assoluta, invece l'assicurato si fa sempre carico di una quota fissa del rimborso, indipendentemente dall'entità del danno: se la franchigia è pari a 500 euro, ed il danno 600 euro, 100 euro dovranno essere risarciti dalla compagnia di assicurazione e 500 dall'assicurato; se il danno fosse di 1000 euro, la spesa sarebbe di 500 euro ciascuno.
Nella realtà, normalmente le assicurazioni risarciscono l'intero importo, e recuperano poi dall'assicurato la cifra corrispondente alla somma che doveva essere risarcita direttamente da lui.
Le polizze di responsabilità civile auto possono utilizzare esclusivamente la franchigia, oppure possono combinare il suo impiego con le classi di merito e l'utilizzo del meccanismo di bonus malus.
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