Google è la regina della new economy: superata Apple a Wall Street

Il mondo della Silicon Valley, luogo geografico degli Stati Uniti in cui ritroviamo una delle più alte concentrazioni di imprese dedite al mondo della tecnologia e della ricerca informatica, accoglie oggi come vincitrice Google, diventata regina della new economy superando addirittura un colosso come Apple, a livello di capitalizzazione presso Wall Street: ben 570 miliardi di dollari contro i 535 della società di Cupertino, che si vede sorpassare in un momento critico della propria evoluzione, soprattutto a livello dei servizi e prodotti proposti al pubblico. Google ha così rivelato ufficialmente dei numeri frutto di una crescita che coinvolge diverse unità operative dell’azienda, tra cui molti dei progetti dedicati alle biotecnologie (tra cui Google Calico, che si occupa di ristabilire un buon rapporto tra durata e qualità della vita), alla diffusione di Internet nei luoghi del mondo in cui le connessioni di qualità sono carenti (progetto Google Loon) ed ovviamente ad uno dei trend in ascesa degli ultimi anni, Internet of Things, il settore dell’informatica applicata alla domotica che avrà sempre maggiore importanza nel modo in cui ci rapporteremo con le nostre abitazioni, in futuro. Riuscire ad eccellere in più campi della propria attività ha permesso a Google di aumentare del 18% il valore delle proprie azioni a partire dalla fine dell’estate scorsa, in un trend di ascesa difficile da fermare anche per le rivali di sempre, Facebook e Microsoft, che continuano ad ogni modo a conservare economicamente una posizione di grande rilevanza, superiore addirittura ad ExxonMobil, compagnia petrolifera di grande impatto sulla old come sulla new economy, che sembra comunque beneficiare più dell’apporto dei servizi del terziario avanzato, tra cui quelli per l’appunto proposti da Google. La realtà virtuale, lo studio delle nanotecnologie, la ricerca sulle automobili a pilota automatico e il tradizionale servizio di search engine sembrano essere i punti cardine dell’economia di oggi e domani: i segnali di Wall Street sono chiari, e finché “Big G” sarà nei paraggi, continueranno ad esserlo per molto tempo ancora.