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Fare impresa in Italia, crescono voglia e coraggio di mettersi in proprio

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di Redazione

20/11/2017

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In Italia aumentano i professionisti indipendenti a conferma del fatto che, nonostante tutto, crescono la voglia ed il coraggio di fare impresa mettendosi in proprio. La conferma in merito è arrivata nel corso de 'Le professioni tra rappresentanze e riforme', un convegno che è stato organizzato dalla Confcommercio che, sul fare impresa, ha presentato una ricerca a cura del proprio Ufficio Studi. Nel dettaglio, in Italia negli ultimi sei anni c'è stata una crescita del 5,8% dei professionisti iscritti agli ordini, un balzo del 14,8% dei liberi professionisti, ed un'impennata del 51,6% dei professionisti non ordinistici. Inoltre, a livello territoriale, c'è stato un boom di professionisti indipendenti nelle regioni del Sud Italia con un +73%. Tra i temi economici, che si possono approfondire in maniera dettagliata sul sito anee.it , quello della libera imprenditoria è centrale se si considera che l'ossatura del sistema produttivo è rappresentata in Italia da una miriade di micro imprese e di piccole imprese. Concentrando l'attenzione sui liberi professionisti, la Confcommercio ne conta nel nostro Paese ben 1,3 milioni che corrispondono al 6% del totale degli occupati, e che dichiarano pro capite un reddito medio che è di poco superiore ai 38 mila euro. Di questi, la maggioranza risulta essere iscritta agli ordini o agli albi nel dichiarare annualmente una media di quasi 45 mila euro di reddito procapite. Trattasi, nello specifico, di 983 mila professionisti mentre quelli non ordinistici sono 344 mila e dichiarano un reddito medio pro capite pari a 16.500 euro. Tra i liberi professionisti non iscritti ad albi o ordini ci sono, tra l'altro, i cosiddetti free lance ed in generale i professionisti indipendenti. Tra le professioni indipendenti non ordinistiche, inoltre, la Confcommercio individua gli amministratori di condominio, i grafici, le guide turistiche, i wedding planner, ma anche i formatori, i designer, gli informatici ed i consulenti tributari. Trattasi nel complesso di figure professionali che nel 97% dei casi rientrano nel settore economico dei servizi di mercato. In più, il 52,1% dei liberi professionisti non iscritti a ordini o albi svolge attività professionali che sono scientifiche e tecniche a fronte di un reddito medio pro-capite dichiarato che è pari a 18 mila euro. La consulenza gestionale è l'attività che agli indipendenti, con oltre 21 mila euro pro capite, permette di ottenere annualmente guadagni superiori alla media. Analizzando il periodo dal 2009 al 2015, l'Associazione dei commercianti ha rilevato tassi di crescita a tre cifre, con un +130,4%, per le professioni indipendenti nell'istruzione e nella formazione, e poi a seguire +89% per la sanità e l'assistenza sociale, +55,7% per le attività artistiche, sportive e di intrattenimento, e +44,1% per le attività professionali, scientifiche e tecniche. Nello svolgere l'attività, secondo Confcommercio Professioni, i liberi professionisti continuano inoltre ad avere difficoltà nell'accedere al credito bancario a causa di un peggioramento della dinamica dei prestiti che vengono erogati dagli istituti di credito.
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