Borse Europee in calo per il terzo giorno consecutivo mentre prosegue senza sosta la corsa verso i beni rifugio.
Per il terzo giorno consecutivo le Borse Europee segnano il passo, intimorite anche dalla notizie che provengono dalla Corea dove spira aria di conflitto con gli Usa. L’escalation delle minacce reciproche tra i due paesi ha anche contribuito ad indebolire ulteriormente il dollaro, condizionato anche dai dati deludenti relativi all’inflazione che giungono dalla Grande Mela.
Giù i titoli che riguardano il comparto bancario, assicurativo ed energetico che hanno trascinato verso il basso, oltre un punto percentuale, i principali listini delle Borse Europee. Si salva solo Francoforte, trascinata al rialzo dai dati positivi del comparto farmaceutico mentre i listini tradizionalmente legati al comparto bancario sono stati particolarmente penalizzati.
Molto male il Ftse Mib con perdite più significative che hanno riguardato i titoli petroliferi e bancari. Tracollo per Saipem (-3,5%), Ferrari (-2,9%) e Ubi (-2,9%). Brutta bastosta anche per St (-2,8%) dopo i dati negativi del Nasdaq ieri e le vendite che hanno riguardato, nello specifico, Apple e altri tecnologici.
I titoli legati al settore petrolifero hanno risentito della correzione al ribasso del Wti che ha perso lo 0,5% a 48,48 dollari al barile. Si rafforza l’euro sul dollaro che è tornato sopra 1,18 dopo i dati deludenti che riguardano l’inflazione Usa cresciuti meno delle attese.
Un dato che, inevitabilmente, condizionerà in maniera forte le strategie monetarie future della Federal Reserve. Continua il rally dell’Oro, che beneficia della crisi in Asia e che potrebbe salire ancora nei prossimi giorni. Tutti i cosiddetti ‘beni rifugio’ potrebbero ricevere una spinta verso l’alto soprattutto se si dovesse acuire la crisi tra Corea del Nord e Usa. In apertura dei mercati europei, il prezzo dell’oro ha toccato i 1.281,5 dollari l’oncia. Molti analisti si attendono una crescita che potrebbe far sfondare il tetto dell’1.300.