Loading...

eMutuo.it Logo eMutuo.it

La forza del Twesume

Redazione Avatar

di Redazione

13/02/2016

TITOLO
Si chiama twesume ed è la fusione fra Twitter e resume, ovvero fra uno dei più famosi social del mondo e la parola resume, ovvero il curriculum vitae della nostra vita lavorativa. Da oggi compilare un twesume può portare infiniti benefici a chi sta ricercando lavoro, in quanto sembra che questo strumento venga impiegato dal 13% delle aziende che operano nel mondo come modalità per ricercare forza lavoro fresca. Grandi multinazionali come L'Oreal, Disney e Starbucks lo stanno già facendo, in quanto questa tecnica richiede di condensare nei classici 140 caratteri la propria vitalità, il proprio stile di vita e soprattutto il perché l'azienda dovrebbe scegliere proprio noi per entrare a far parte della sua forza lavoro. Certamente si tratta di una sfida, e chi si appresta a compilare un twesume deve tenere conto di quali sono le regole specifiche, in quanto i cacciatori di teste non lavorano per perdere tempo, ma per scovare talenti che possono portare beneficio alla loro azienda. Gli esperti consigliano quindi di informarsi per bene sulle regole di scrittura e di cercare di twittare con uno scopo ben preciso. Attenzione innanzitutto ai caratteri, che non sono 140 ma 132 perché l'hashtag #twesume ne consuma già otto e attenzione ai profili, in quanto sono ammessi un profilo privato e uno dedicato al business, dove non devono comparire followers inadatti. Si tratta di una divisione iniziale che fa già la differenza, in quanto dimostra che chi impiega il social lo sta facendo con la testa e non a caso. Gli esperti consigliano di inserire una foto bella ma semplice e di avvicinarsi alle aziende con calma, senza peccare di ansia. Frequentare la bacheca Twitter dell'azienda che ci interessa va fatto con attenzione, proponendosi come lavoratore in un'occasione consona e inserendo i giusti hashtag che dimostrano competenza sull'argomento. A ciò va inoltre affiancato l'impiego di altri social, in quanto Twitter da solo non basta per fare breccia nel cuore delle aziende 2.0.
Redazione

Redazione