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L’economia più libera? Si trova in Svizzera

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di Redazione

08/02/2016

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Un paese europeo in cui sono valori centrali l’apertura del mercato, la regolamentazione efficiente ed efficace degli scambi tra operatori, e soprattutto il supporto di uno Stato “di diritto”, è balzato recentemente in testa alle cronache per via delle libertà concesse e degli ottimi risultati conseguiti in termini di attività economica, in un circolo virtuoso di domanda e offerta in cui troviamo finalmente tutelati i diritti dei commercianti e dei clienti. Stiamo parlando della neutrale Svizzera, che ha fatto della lotta alla corruzione e all’incertezza legislativa un punto fermo della sua campagna di promozione di un’economia libera e trasparente. E’ quanto si evince da un recente rapporto dell’Index of Economic Freedom del 2016, una statistica volta ad individuare in circa duecento paesi del mondo gli Stati dotati di maggiore libertà ed efficienza a livello di investimenti, libertà di scambio nazionale ed internazionale, così come della tutela del diritto di proprietà. Sono stati proprio questi due essenziali componenti, ovvero l’apertura agli scambi internazionali e forti incentivi a livello locale e nazionale, a permettere alla Svizzera di conquistare una posizione così elevata in un panorama europeo non propriamente rassicurante da questo punto di vista. Il paese è stato classificato tra le economie “libere” assieme a Gran Bretagna, Germania e gli Stati Uniti; mentre per quanto riguarda l’Italia ci troviamo nelle economie cosiddette “moderatamente libere”, secondo lo studio, che comprendono anche la vicina Francia. Dopo aver concluso una delle ultime settimane di Gennaio con una Borsa in ripresa, la Svizzera cerca di crescere ulteriormente tentando di evitare l’eccessiva volatilità nei titoli, assieme ad un rigoroso dietrofront in merito all’investimento in azioni, che sembra essere poco fruttifero dal punto di vista svizzero per via dei più bassi tassi di interesse. Le iniziative a favore del sostegno dell’economia locale ovviamente si moltiplicano nel frattempo, e si preparano a dare frutto entro la prima metà del 2016 in corso.
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