Ecco il concetto espresso da Sergio Marchionne nel corso della lectio magistralis tenuta all’Università di Trento.
Duro attacco alle auto elettriche da parte di Sergio Marchionne, l’amministratore delegato di Fca che nel corso di una lectio magistralis per conseguire la Laurea Honoris Causa in Ingegneria Meccatronia all’Università di Trento, ha definito ‘un’arma a doppio taglio’ la svolta delle auto elettriche. Secondo l’alto dirigente dell’azienda automobilistica italo-americana, le auto elettriche che potrebbero sembrare ‘una meraviglia tecnologica’ in realtà rappresenterebbe una ‘minaccia’ all’esistenza stessa dello stesso pianeta.
‘Forzare l’introduzione dell’elettrico su scala globale – ha dichiarato Marchionne – senza prima risolvere il problema di come produrre l’energia da fonti pulite e rinnovabili, rappresenta una minaccia all’esistenza stessa del nostro pianeta’.
“Quella dell’elettrico – ha proseguito l’amministratore delegato di Fca – e’ un’operazione che va fatta senza imposizioni di legge e continuando nel frattempo a sfruttare i benefici delle altre tecnologie disponibili, in modo combinato’. E quindi quale sarebbe la soluzione secondo Marchionne per ridurre le emissioni di idrocarburi nell’aria: ‘E’ certamente più utile – ha sottolineato il dirigente – concentrarsi sui miglioramenti dei motori tradizionali e lavorare alla diffusione di carburanti alternativi, soprattutto il metano, che per la sua origine e le sue qualità è oggi il più virtuoso e più pulito in termini di emissioni’.
La questione chiave, secondo Marchionne, attiene a come viene prodotta l’energia. ‘Prima di pensare che i veicoli elettrici siano la soluzione, dobbiamo considerare tutto il ciclo di vita delle vetture, le emissioni di un’ auto elettrica, quando l’energia è prodotta da combustibili fossili, sono equivalenti’.