Mutuo ipotecario Inps: ecco i nuovi tassi applicati col sistema loan to value

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mutuo ipotecario Inps

Ecco l’importante novità che riguarda il mutuo ipotecario Inps e il nuovo metodo per calcolare il tasso di interesse.

L’Inps ha disposto nuovi tassi di interesse per quanti concerne il mutuo ipotecario Inps che viene concesso ai lavoratori dipendenti e ai pensionati che risultano iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Questa è la novità annunciata dal presidente Inps, Tito Boeri, che è stata diffusa mediante una nota pubblicata sul sito dell’ente pensionistico stesso.

Sarà il sistema del ‘loan to value’ a determinare i criteri di applicazione dei tassi di interesse sui mutui ipotecari Inps. Un sistema basato sul rapporto tra l’importo del finanziamento erogato e il valore dell’immobile stimato in base alla perizia. Un sistema già noto perchè utilizzato da alcune banche. Lo spread applicato (e quindi anche gli interessi finali) sarà più basso quanto minore sarà l’importo erogato rispetto al reale valore dell’immobile. In pratica viene premiato il minor rischio che l’istituto di credito corre per finanziare il mutuo ipotecario Inps.

Per fare un esempio, se il costo dell’immobile è di 300mila euro e si chiede un mutuo del valore di 150mila euro (il 50%), si pagherà un tasso inferiore rispetto all’ipotesi in cui il mutuo richiesto copra l’80% del valore dell’immobile.
Per conoscere i nuovi tassi che l’Inps applicherà basterà cliccare sul sito dell’istituto dove si potrà consultare una tabella.

I nuovi tassi riguarderanno le richieste di mutuo di nuova concessione o di surroga che verranno inoltrate dal 1° settembre. Verranno applicate anche nel caso di richieste di mutuo in ammortamento, su domanda dei mutuatari, a far data dal 1° luglio a condizione che a quella data non siano presenti casi di morosità. Nel caso in cui il mutuatario non dovesse presentare domanda alcuna, in tal caso continueranno ad essere applicati i tassi già prestabiliti per effetto delle
‘determinazioni presidenziali 24 giugno 2015, n. 64 e 8 ottobre 2015, n. 110’.