Ecco le ragioni per le quali, il mutuo a tasso fisso è ancora da preferire all’incognita del mutuo a tasso variabile anche in base ai recenti parametri.
Il mutuo a tasso fisso continua ad essere il più gettonato da parte degli italiani che recentemente hanno acquistato casa. Premettiamo che è sempre difficile prevedere con certezza il comportamento dei tassi di interesse, anche a breve termine. Ecco perchè puntare sul tasso variabile rischia di diventare un’incognita troppo grande per le famiglie italiane che devono sobbarcarsi mensilmente il rateo del mutuo per acquisto casa.
L‘Eurirs che a fine 2016 aveva fatto segnare valori più alti, risalendo fino all’1,44%, da metà marzo ha iniziato una nuova, lenta e inesorabile discesa fino all’1,33% di fine aprile. Il mutuo a tasso fisso, a nostro avviso, è da consigliare anche tenendo conto delle recenti dichiarazioni di Mario Draghi. Se è vero che la Bce ha dichiarato che l’economia dell’Unione Europea sta risalendo la china con una ripresa robusta, è anche vero che l’andamento dei tassi non segue più i parametri della crescita.
Sono la globalizzazione e la tecnologia i due elementi chiave che condizionano i parametri di crescita dei tassi Eurirs. La globalizzazione ha alimentato una maggiore competitività anche attraverso la riduzione dei salari, mentre l’inflazione necessità proprio dell’aumento dei salari per crescere in modo sostanziale. Mentre la tecnologia rende meno costoso produrre energia, abbassando i prezzi e quindi contribuendo alla deflazione attuale.
Mario Draghi, non ha fissato una deadline per quanto riguarda la riduzione dei tassi nell’imminente fine del Quantitative Easing. Il governatore della Bce parla adesso di tassi bassi anche per l’immediato futuro. Per questo motivo il mutuo a tasso fisso continua ad essere il più consigliato dagli analisti. Solo sconvolgimenti geopolitici che sembrano piuttosto remoti al momento, potrebbero mutare sostanzialmente il quadro.