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Peroni, da Bari al Giappone

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di Redazione

11/01/2016

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Da Bari al Giappone con furore. La birra Peroni, italiana da decenni, potrebbe essere acquistata molto presto da un colosso giapponese.

Ad effettuare l'acquisto sarebbe la giapponese Asahi Group Holdings, sempre secondo le indiscrezioni della stampa nipponica. Il produttore di birra giapponese starebbe infatti valutando un'offerta per acquistare ben due marchi, Peroni e Grolsch, che sono attualmente di proprietà di SABMiller. I due sono attualmente in via di cessione a causa delle clausole imposte dalle autorità di controllo per salvaguardare la concorrenza.

Ma quanto costerà la Peroni? Asahi sarebbe disposta a pagare fino a 400 miliardi di yen per la bionda italiana, che in euro fanno oltre 3,12 miliardi. Una bella cifra, non c'è che dire! Secondo gli esperti del settore, lo scopo di Asahi sarebbe quello di diversificare all'estero i suoi ricavi, che ora contano solo per circa il 15 per cento del totale. Per ora, l'azienda nipponica ha però risposto con un "no comment" a tutti i giornalisti.

Con uno sguardo più ampio all'economia nipponica, si può notare che ultimamente tutti i colossi giapponesi del ramo food/beverage stanno cercando di accelerare l'espansione all'estero, a causa forse di un mercato interno un po' stagnante che non promette serie prospettive di crescita. Ad esempio, Suntory ha sborsato nel 2014 ben 16 miliardi di dollari per il whisky americano Beam.

Ricordiamo che la Peroni, fondata nel 1846 a Vigevano (allora parte dello stato piemontese), aveva già cambiato nazionalità nel 2003 quando fu acquista da SABMiller. Adesso la Peroni cambierà di nuovo passaporto? Sicuramente, l'interesse nipponico per il mercato europeo è molto alto ultimamente, ed è quindi il momento giusto per vendere. Nei mesi scorsi sono stati annunciati i più grandi investimenti giapponesi in Italia: Hitachi ha rilevato AnsaldoBreda e Ansaldo STS mentre Mitsubishi Electric ha acquisito DeLClima dal gruppo De'Longhi.

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