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Ecco cosa può essere soggetto a pignoramento fisco e cosa invece non può assolutamente essere pignorato al debitore.

In questi giorni si parla di pignoramento fisco con estrema frequenza anche perchè con la fine di Equitalia e la nascita della nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione, esiste la concreta ipotesi che il fisco possa pignorare i beni in possesso degli evasori in presenza di condizioni specifiche.

Tra i beni che il fisco può pignorare c’è sicuramente l’abitazione. Questa può essere pignorata solo se il debitore ha altre abitazioni, non vi stabilisce la residenza o se è una abitazione di lusso. Non è mai possibile effettuare la vendita all’asta, ma è possibile però iscrivere l’ipoteca ma solo se il debito con il fisco è di entità superiore ai 20 mila euro.

Il pignoramento fisco può essere effettuato anche sullo stipendio del debitore ma solo fino ad un massimale del quinto dello stipendio. Il pignoramento può avvenire sia presso il datore di lavoro che una volta accreditato sul conto corrente. Non può comunque essere pignorato il conto corrente se i depositi sono inferiori alla cifra di 1.344,21 euro.

Anche la pensione può essere oggetto di pignoramento fisco, sempre entro il limite massimo del quinto della somma erogata. Va sempre salvaguardato il cosiddetto minimo vitale che ammonta a 672,10 euro. Per quanto concerne i beni di famiglia, va precisato che non sono pignorabili alcuni mobili specifici che sono presenti in casa come letti, sedie, tavoli da pranzo, guardaroba, frigorifero, stufe e altri elettrodomestici di grande utilità. Non può essere disposto il fermo dell’automobile se questa è funzionale allo svolgimento dell’attività lavorativa del debitore. Le polizze vita non sono assolutamente pignorabili.