Rapporto annuale sull’economia globale: la situazione italiana
di Redazione
16/02/2016
Come ogni anno, la delicata situazione relativa alle possibilità di crescita economica dell’Italia nell’ambito della ricerca di soluzioni alla crisi è stata esaminata attentamente dal Rapporto Annuale sull’Economia Globale, presentato dal professor Mario Deaglio, docente di Economia Internazionale, con la sua partecipazione ad un evento tenutosi all’università di Alessandria.
Il documento tecnico redatto mette al centro dell’analisi alcuni punti di interesse per la ripresa economica, tra cui la ricerca di innovazioni dal punto di vista tecnologico che sappiano portare all’avanguardia il paese, sia nell’immediato presente che nel futuro prossimo. La relazione contempla anche cambiamenti dal punto di vista sociale della fruizione delle invenzioni tecnologiche, menzionando nel rapporto l’uso di droni per fini “sia domestici che commerciali”, delle automobili dotate di pilota automatico al fine di ridurre incidenti e snellire il traffico, ad una vera e propria rivoluzione in termini di comunicazione, mettendo il giusto accento sulla fruizione delle tecnologie Internet e smart TV.
L’economista Deaglio ha inoltre presentato i suoi punti di vista sul crescente fenomeno delle megalopoli, nuclei centrali in cui si verifica il maggior tasso di crescita economica di sempre. Non mancano però le vedute negative, in cui l’economia globale viene presentata in stato di stagnazione soprattutto per quanto riguarda alcune potenze mondiali; condizione da cui nemmeno alcune economie solide come quella cinese sono riuscite del tutto a fuggire.
Per quanto riguarda l’Italia, il punto di vista è decisamente interessante, in quanto nonostante la conferma di un calo impellente sia degli investimenti che dei consumi, è possibile ravvisare un primo segnale di ripresa, con percentuali al momento modeste su tutto il PIL (si parla dello 0,6%), tuttavia importanti per stimolare la crescita successiva e il riassestarsi del ciclo economico, con una crescita dei suddetti parametri del 2,5%, facendo sempre leva su alcuni cardini fondamentali dell’analisi di Deaglio: innovazione, competenza e ricerca.
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