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Rimborso pensioni: la sentenza della Consulta potrebbe arrivare già a luglio

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di Redazione

05/06/2017

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Ecco cosa potrebbe decidere la Corte Costituzionale in merito al rimborso pensioni dopo il blocco della rivalutazione disposto dalla Legge Fornero.

La querelle sui rimborso pensioni sta per giungere verso un epilogo conclusivo vista l'imminenza della pronuncia della Corte Costituzionale sulla legittimità costituzionale del dl 65 del 2015 che bloccò la rivalutazione dei trattamenti pensionistici per il 2012 e il 2013. In questi giorni si stanno fissando gli appuntamenti in calendario della Consulta che lascerebbero intendere come già nel mese di luglio o tutt'al più a settembre, il Giudice delle Leggi dovrebbe esprimersi. Nel 2015, una sentenza (la numero 70) della Corte Costituzionale dichiarò incostituzionale la norma, riconoscendo alle pensioni superiori a tre volte il trattamento minimo, il diritto a rivalutarsi che era stato negato dalla Legge Fornero. La decisione della Consulta venne 'neutralizzata' in parte da un decreto del Governo Renzi che riconobbe una rivalutazione solo parziale degli assegni pensionistici, confermando il blocco totale in fatto di rivalutazione per le pensioni superiori a sei volte il trattamento minimo. Proprio su quest'ultima parte del decreto, la Corte Costituzionale, dovrà tornare a pronunciarsi vagliando i profili di legittimità costituzionale. I giudici della Consulta dovranno pronunciarsi in merito alla presunta violazione del principio di uguaglianza, lesione del principio di capacità contributiva e violazione di obblighi internazionali. Va ricordato che il blocco della rivalutazione di fatto riduce a tempo indeterminato il potere d'acquisto delle pensioni. Il governo Renzi agì tempestivamente per evitare che il rimborso pensioni pregiudicasse in modo sostanziale la finanza pubblica. Proprio per questo motivo, si pensa che la Corte Costituzionale possa pronunciarsi ancora contro la misura del governo costringendolo però a reintegrare l'assegno solo per il futuro, evitando l'effetto trascinamento ma contemporaneamente scongiurando il rischio per le casse dello stato di dover rimborsare gli arretrati.
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