Riunione Bce: si va verso l'addio al Quantitative Easing, ecco i rischi per l'Italia
di Redazione
26/10/2017
C'è attesa per le decisioni che verranno comunicato nella riunione odierna della Bce e le comunicazioni di Mario Draghi sul QE.
E' febbrile l'attesa per la riunione odierna della Bce, una delle più importanti degli ultimi anni, in cui appare scontato che Mario Draghi annuncerà l'addio al Quantitative Easing, lo strumento attraverso il quale si è tenuto a freno il debito pubblico di Paesi gravemente indebitati come l’Italia. L’inflazione non è cresciuta come si attendeva, ancora sotto il 2% (1,5% per l’Eurozona), adesso gli analisti temono che la fine del QE possa indebolire la ripresa in atto. Gli acquisti di titoli continuano a procedere al ritmo di 60 miliardi di euro al mese. Nel complesso sono stati ben 2.100 miliardi di euro i titoli acquisiti dalla Bce. Un processo che ha creato un’espansione monetaria pari al 40% del Pil dell’Eurozona. Oggi potrebbe essere annunciato un dimezzamento del programma di acquisto a 30 miliardi al mese fino a fine 2018, pur senza fissare una data definitiva irrevocabile. L’alternativa è una parziale riduzione a 40 miliardi, fino a giugno. Draghi potrebbe sottolineare, nella conferenza stampa, la possibilità di un Qe ancora ‘open ended’, senza stimarne la chiusura definitiva. Una mossa strategica per evitare forti e nocivi impatti sui mercati. L'uscita troppo rapida dal Qe potrebbe far volare le quotazioni dell'euro, determinando un crollo dell'export già debole. L’addio al QE allunga tuttavia un ombra sul nostro paese che dovrà rinunciare agli enormi vantaggi dal piano di acquisto di titoli pubblici. Per quasi tre anni lo spread è stato contenuto sotto il 2% rispetto ai titoli di stato tedeschi col beneficio di una riduzione di parecchi miliardi di interessi sul debito. Adesso la Bce non si accollerà più il rischio del debito italiano che rimane ancora allarmante.Articolo Precedente
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