Salvataggio banche venete: possibile una colletta a 4 con Unicredit e Intesa Sanpaolo
di Redazione
16/06/2017
Ecco gli scenari che potrebbero profilarsi in merito al salvataggio delle banche venete con un nuovo piano di ricapitalizzazione che coinvolge grandi istituti di credito.
La crisi delle banche venete potrebbe trovare una soluzione ristretta nelle prossime settimane. Potrebbe essere infatti una cerchia più ridotta di banche ad effettuare la colletta che porterà fuori dal pantano gli istituti di credito a rischio bancarotta. Tutto ciò è dovuto alle forti resistenze del sistema bancario che non ha gradito questo tipo di strada per salvare le banche venete dal collasso. Insomma, alcuni grossi istituti hanno preferito tirarsi indietro. Se da un lato le trattative tra il governo italiano e Bruxelles potrebbero portare ad un abbassamento del deficit di circa 600-700 milioni, dall'altro lato avanza l'ipotesi che il deficit possa essere colmato da tre o quattro grandi istituti, fra i quali anche due delle maggiori banche italiane: Unicredit e Intesa Sanpaolo. I salvatori delle due banche venete potrebbero entrare nel capitale di Bpvi e Veneto Banca mediante un piano di ricapitalizzazione per poi assumere impegni sui futuri assetti di controllo Rimane ancora in piedi anche l'ipotesi che questa soluzione possa non andasse in porto entro le scadenza previste. In questo caso si aprirebbe lo scenario di un ipotetico piano B con il richiamo di un paio di rate del fondo di risoluzione. Ma in questo caso sarebbe d'uopo la risoluzione di Bpvi e Veneto Banca, una mossa che in questo momento si preferisce scongiurare. Nel frattempo, nel pomeriggio di oggi, dovrebbe arrivare sul tavolo del consiglio dei ministri il decreto che congelerà il rimborso del bond subordinato di Veneto Banca la cui scadenza è previsa per il 21 giugno.Articolo Precedente
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