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SEO e motori di ricerca: breve storia delle innovazioni

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di Redazione

22/01/2016

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Navigando distrattamente, nemmeno ci rendiamo conto di quanto siano cambiate le cose in materia di SEO, da quando, ai tempi in cui era Yahoo a dominare il mercato dei motori di ricerca, l’acronimo si sentì nominare per la prima volta. Allora per indicizzare un articolo, una pagina web o un intero sito tutto si basava sull’utilizzo delle “keyword”, le parole chiave tutt’oggi utilizzate che via via hanno però perso sempre più importanza, anche a causa degli abusi dei primi tempi.

Quando internet muoveva i primi passi verso l’epoca d’oro che vive oggi, era davvero difficile riuscire ad ottenere il risultato desiderato durante una ricerca a causa dell’abuso delle parole chiave, con contenuti spesso infarciti di keyword magari per nulla attinenti con il reale oggetto della pagina. È solo nel 2003, con il primo grande aggiornamento all’algoritmo di Google, che la SEO deve abbandonare l’abuso delle parole chiave – fin troppo spesso utilizzate per spam – in favore di testi che avessero realmente a che fare con quanto cercato e limitando di fatto il rischio per l’utente di incappare in risultati indesiderati.

Da allora, fino ad oggi, la base della SEO non solo ha via via penalizzato tutto quanto non fosse inerente con la ricerca dell’utente, ma grazie alle innovazioni apportate da Google si è evoluta fino a prevedere con anticipo le future ricerche dell’utente, a scapito però della maggiore privacy di cui si godeva in passato. Il primo passo verso il monitoraggio dell’utente è arrivato con la possibilità, da parte del motore di ricerca, di accedere alla posizione fisica dell’utilizzatore al fine di proporre contenuti che tenessero conto della provenienza geografica di ognuno, con conseguenti benefici – ad esempio - per le attività locali. Gli anni 2000 sono stati una vera fucina di innovazioni SEO introdotte da nuovi algoritmi e aggiornamenti dei motori di ricerca, i quali hanno poi iniziato a tenere conto della cronologia delle ricerche di ogni singolo utente osservando i suoi comportamenti anche al di fuori del motore di ricerca.

Mentre da una parte crescevano i motori di ricerca e gli esperti SEO dovevano tenere il passo con le innovazioni, nel resto del web iniziavano a fioccare i primi social network e le immagini prendevano sempre più piede. Non bastavano più dunque i risultati testuali, per l’utenza media iniziavano a diventare importanti anche altri tipi di contenuti necessariamente introdotti nei risultati di ricerca a partire dal 2006, con una sempre migliore tendenza al prevedere gli interessi che si è andata affinando col progredire della tecnologia.

A proposito di tecnologia, anche l’aspetto hardware negli anni ha subito evoluzioni e dalla postazione fisica di un pc si è passati alla concezione dell’internet mobile e delle cose. Ad oggi, mentre cresce repentinamente l’invasione della privacy che si scontra con prodotti di qualità migliore, tutti quanti facciano SEO non possono più non tenere in considerazione i nuovi strumenti utilizzati per accedere ad internet. Non solo smartphone, ma anche televisori, orologi intelligenti, occhiali e visori per la realtà aumentata che hanno cambiato le nostre abitudini di navigazione e che stanno cambiando, ancora una volta, le regole SEO alle quali adattarsi.

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