SEO e web tools: gli strumenti per raggiungere la SERP
di Redazione
21/01/2016
Che il SEO sia una della migliori strategie per incrementare il proprio business in maniera efficace, è cosa nota a molti. Ciò che invece difficilmente si prende in considerazione, è l’aspetto organizzativo. Per massimizzare il successo del proprio sito web, è opportuno conoscere tutti gli strumenti che il web mette a disposizione per questo scopo. Essere a conoscenza dei tool adeguati non basta, ma è necessario individuare quali, tra questi, meglio risponde alle esigenze del proprio spazio web, per apportare benefici e non rischiare di peggiorare il posizionamento acquisito.
Gli strumenti per ottimizzare il proprio sito in ottica SEO sono davvero tanti, per cui molto spesso è difficile fare la scelta giusto, soprattutto in considerazione del fatto che alcuni di questo tools sono a pagamento, mentre altri sono gratuiti. In SERP non ci si arriva per caso. Come operazione preliminare, è indispensabile analizzare i dati, tramite Google Analytics. Lo strumento, il più utilizzato tra i software di monitoraggio dei dati, fornisce con precisione il traffico su siti web e blog. Per iniziare a utilizzare Google Analytics, basterà creare un nuovo account, quindi inserire il codice Javascript che si trova sul portale dedicato.
Dopo aver preso confidenza con lo strumento di monitoraggio più importante, è arrivato il momento di pianificare le keywords da utilizzare per i propri contenuti, così da cercare di arrivare più in alto possibile in SERP. Il primo tool al quale, solitamente, si è portati a rivolgersi è lo strumento di pianificazione delle parole chiave di Google, che si rivela spesso un valido alleato per la ricerca delle parole chiave più efficaci. Analogamente, Google Trends fornisce dei dati interessanti che riguardano il volume delle ricerche mensili, la lingua e la geolocalizzazione.
Per quanto riguarda l’ottimizzazione SEO-On Page, è importante ottimizzare le pagine del sito con le parole chiave adeguate, senza dimenticare le parole chiave correlate che corrispondono ai trend degli utenti dei motori di ricerca. Per questo motivo, per ottenere un buon risultato nelle ricerche, occorre utilizzare le parole chiave che più rispecchiano i prodotti e servizi che si intende vendere o fornire. In questo scenario si inseriscono anche le cosiddette landing page, che di keywords si nutrono, in modo da costruire post, guide e schede prodotto. Per questo scopo, potrebbe essere utile l’impiego di Ubersuggest, che fornisce una serie di keywords correlate e pertinenti alla query di ricerca.
Per i professionisti in digital marketing, un altro dei tool molto utilizzati è SEMRush. Grazie a questo strumento di ricerca, è possibile selezionare la keyword, analizzare i principali competitor e visualizzare il posizionamento del proprio sito web. Se vogliamo dirigerci verso l’analisi di backlink e implementare le strategie di link building, allora possiamo servirci di Majestic SEO, tramite un account freemium oppure con un profilo a pagamento che consente di accedere a un gran numero di informazioni. Così come Ahrefs Site Explorer, Screaming Frog è un software a pagamento che consente di individuare link non funzionanti, nofollow e duplicati. Il tool è molto utile per chi intenda verificare lo stato di un sito, gli errori di codice e la correzione delle irregolarità in caso di Google Penalty.
Articolo Precedente
Prime indicazioni sullo split payment
Articolo Successivo
YouTube e inserzionisti: gli investimenti volano grazie ai Nativi Digitali
Redazione