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Unicredit diffidata: non paga gli stipendi di Condotte

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di Redazione

03/08/2018

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Non si ferma la polemica sui bonifici per gli stipendi disposti da Condotte e non emessi da Unicredit, motivo per cui è stato indotto lo sciopero a oltranza dei dipendenti in corso dal 2 agosto.

Unicredit diffidata: ecco il motivo

La società (ex numero delle tre delle costruzioni in italia in attesa dal 17 luglio della nomina del commissario straordinario da parte del ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio) ha emesso questa mattina verso i responsabili delle sede di Unicredit di Roma una lettera di diffida: poiché si rifiutano di emettere i pagamenti (disposti il 27 luglio e il primo agosto) per pagare una delle cinque mensilità arretrate dei dipendenti. La lettera definisce questo comportamento "ingiustificato e illegittimo", in quanto fa parte dell'attività ordinaria di gestione societaria. Si chiede perciò l'immediata esecuzione dei bonifici, pena la "messa in atto di ogni azione consentita dalla legge" per l'ottenimento di provvedimenti giudiziari urgenti. Nella lettera si dice pure di "mettere in atto ogni azione consentita dalla legge affinché siano accertate le inerenti responsabilità in tutte le sedi". Condotte vive un momento delicato tanto che il 17 luglio scorao è stata dichiarata l'insolvenza e chiesto il commissario. Inoltre qualche giorno fa Condotte aveva scritto al ministero, per ottenere un immediato intervento e anche oggi i sindacati pressano Di Maio, parlando di "ritardo ingiustificato e conseguenze gravissime" sulla continuità aziendale.

Unicredit diffidata: com risponde l'azienda

Unicredit non ha dato adito a commenti circa la vicenda dei bonifici non pagati, ma secondo voci di corridoio, in una lettera inviata stamattina a Condotte l'istituto di credito si dice preparato a eseguire i pagamenti ordinati solo se in presenza di un buon livello di certezza giuridica sull'amministrazione della società. Ciò vuol dire che non appena sarà nominato il commissario e questo darà piena conferma in merito alla richiesta, la banca pagherà. Stando invece alla lettera della società, il blocco è "una illegittima limitazione dei poteri di gestione ordinaria" ancora in piena facoltà degli amministratori, in attesa del commissario.  
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