I progressi incentrati sulla tecnologia dell’intelligenza artificiale (AI) e dell’apprendimento automatico si stanno impostando per rimodellare le industrie e i quadri normativi in tutto il mondo. Fondendo la realtà fisica con quella digitale e biologica, possiamo dunque parlare di una quarta rivoluzione industriale.
Si tratta di una nozione innovativa, in quanto i paesi la utilizzano per un vantaggio non solo militare ma anche commerciale. Come dicono gli esperti, questa è una rivoluzione che non sta solo rifacendo i termini del commercio globale, ma sta trasformando anche la natura e la distribuzione della ricchezza.
Uno sguardo da ieri ad oggi
Nel 1976, il 16% del regime economico-industriale era costituito da beni immateriali (brevetti, marchi e diritti d’autore). Oggi è giunto al 90%. La proprietà intellettuale (IP) e i dati che maneggia concernono i beni di sicurezza commerciale e nazionale più importanti del mondo. In questo nuovo secolo, gli Stati Uniti restano al numero uno come potenza formidabile, ma i suoi giorni di egemonia unipolare stanno volgendo al termine. L’equilibrio globale del potere sta cambiando mentre l’ Asia diventa il nuovo fulcro del commercio mondiale.
La grande domanda che ora tutti si pongono è: che tipo di ordine globale si sta ora svolgendo? E in che modo l’accelerazione dell’innovazione tecnologica si intersecherà con questo nuovo ordine? Anche se l’era del predominio occidentale si riduce, l’innovazione tecnologica sta accelerando.
Analizzando il sistema normativo globale .
In Occidente, i cinque grandi colossi della tecnologia quali Amazon, Google, Apple, Facebook e Microsoft, hanno battuto l’egemonia industriale. Nel frattempo in Asia ci sono Baidu, Alibaba, Tencent, Xiaomi e Huawei, che stanno ora costruendo i più grandi mercati digitali al mondo. In questa era dell’informazione, l’innovazione determina la competitività nazionale. Ma l’innovazione è ora regolarmente distorta da piattaforme altamente capitalizzate che dominano il settore tecnologico.
Come ha spiegato il capitalista Marc Andreesson, il settore dei software sta rodendo il mondo. Questo perché, a differenza delle dinamiche economiche del passato, i mercati aperti stanno guidando il consolidamento del mercato piuttosto che equilibrare la concorrenza. La legge del vantaggio comparativo suggerirebbe che il libero commercio accelera la prosperità globale mentre i paesi producono paradossalmente dei beni che già sono presenti in abbondanza, a discapito di beni che mancano. Ma la realtà è che i beni generatori di rendite ei grandi dati stanno ora guidando una nuova economia di proprietari digitali e servi digitali.
L’economia globale ed altri problemi
Al di là delle risorse grezze e dei beni materiali dell’età industriale, l’economia globale si basa sempre più su un sistema basato sulla proprietà intellettuale e il suo utilizzo. In questa nuova era del “capitalismo di sorveglianza”, i dati sono diventati il nuovo petrolio. Quest’ultimo è ormai il fondamento di ogni aspetto dell’attività umana sociale, politica ed economica considerato ora come il mezzo per il predominio globale. La spinta verso accordi internazionali vincolanti riflette una lotta geopolitica per rifare l’economia globale intorno alla protezione dei beni digitali.
Questi problemi diventeranno sempre più corpulenti in quanto la ” quarta rivoluzione industriale” funge da collante tra vari settori come infrastrutture, finanza, industria e manodopera a sistemi di apprendimento macchina sempre più avanzati. I paesi e le aziende private che possono sfruttare l’intelligenza artificiale per industrializzare l’apprendimento e l’innovazione avranno un grado di potere politico, economico e militare che non abbiamo mai visto prima.
Sfortunatamente, le istituzioni multilaterali esistenti non hanno la capacità di affrontare questo nuovo ambiente economico. Esse infatti non sono state progettate per regolamentare le attività immateriali. Date le prospettive di ampliare la disuguaglianza, l’ex dirigente di BlackBerry ha chiesto un secondo sistema Bretton Woods. A suo avviso, rivedere l’architettura normativa di organizzazioni multilaterali come il Fondo Monetario Internazionale (FMI) è ora fondamentale per dare forma alla Quarta rivoluzione industriale.
Anche se l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) discute nuove regole per il commercio digitale, i governi di paesi come la Cina, la Russia e il Brasile stanno già iniziando ad adattarsi al mondo che cambia. Per quasi cinque decenni, gli Stati Uniti hanno guidato la crescita dell’era guidata da Internet. Ma quello che stiamo vedendo ora è una sorta di tecno-nazionalismo post-americano che sfrutta strategicamente gli “effetti di rete” delle piattaforme tecnologiche per rimodellare un ordine di Bretton Woods che crolla. È finito il momento unipolare con gli Stati Uniti che siedono incontrastati in cima alle vette del sistema globale.
Verso un cambiamento del sistema globale
Anche se l’America del presidente Trump si sta orientando verso i muri sul commercio, è in atto uno spostamento del sistema globale radicato nella rottura tecnologica. Le tecnologie basate sui dati sono ora l’infrastruttura principale attorno alla quale opera e circola un’intera società. L’assenza di una governance adeguata in questa economia basata sui dati e basata sulla conoscenza, significa che potremmo essere di fronte a una turbolenza significativa. La Cina, per esempio, ha imparato dalla politica. Pertanto sta muovendo per adottare sistemi intelligenti che automatizzeranno completamente parti della sua “enorme economia”. Molti paesi seguiranno l’esempio.
La dura realtà è che la tecnologia sta trasformando il panorama geopolitico e normativo. Questo, guidando la necessità di nuovi protocolli e sistemi normativi per gestire un’era nascente di capitalismo monopolistico. Poiché le tre più grandi regioni del mondo – Stati Uniti, Europa e Cina – esplorano gli strumenti politici per gestire questo cambiamento, sarà necessario prendere in considerazione una nuova struttura normativa globale. Qualsiasi nuovo quadro per governare la Quarta rivoluzione industriale dovrà garantire che il commercio, la sicurezza informatica, la privacy personale, la sovranità nazionale e l’accesso economico siano risolti insieme.