Torna la corsa all'Oro in borsa dopo l'acuirsi delle tensioni geopolitiche: le prospettive
di Redazione
19/08/2017
Le incertezze legate alla sorte di Trump e le tensioni in Corea hanno ridato spinta alla corsa all'Oro, che ha raggiunto i 1.300 dollari.
In Borsa è tornata in grande stile la corsa all'Oro che ha toccato il valore di 1.300 dollari all'oncia. Un dato mai verificatosi prima d'ora da mese di novembre dello scorso anno. Come sempre, l'Oro diventa gettonatissimo dagli investitori quando la propensione al rischio cala per ragioni legate a vicende contingenti. In questo caso, la corsa ai beni rifugio è dettata dall'agenda pro-crescita e pro-business di Trump, le cui sorti politiche sembrano attraversare una fase di appannamento dopo l'addio di Steve Bannon. Gli investitori hanno interpretato negativamente anche lo sfaldamento dei forum economici voluti da Trump, rivelatisi un boomerang imprevedibile, con l'esodo dei maggiori ceo americani. A sostenere fortemente la corsa all'Oro anche i verbali (resi noti lo scorso mercoledi) della riunione della Federal Reserve che si è svolta a luglio dai quali sono emerse tutte le contraddizioni in seno alla banca centrale americana, più combattuta che mai in merito al possibile rialzo dei tassi di interesse. Incertezze che stanno rendendo il biglietto verde sempre più fragile e l'Oro sempre più appetibile. Non possono essere sottovalutati anche il quadro di instabilità in Corea e il recente attacco terroristico a Barcellona che ha dato una forte spinta alla corsa all'acquisto del metallo prezioso. Le tensioni geopolitiche che potrebbero avere una escalation nei prossimi giorni, potrebbero comportare una crescita ancora più consistente del prezzo dell'Oro all'oncia. Non va sottovalutata la valenza della prossima esercitazione congiunta tra Corea del Sud e Usa che potrebbe acuire la crisi con Pyongyang, riaccendendo quella fase di minacce reciproche che ha spaventato i mercati di tutto il mondo.Articolo Precedente
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