Alitalia, arriva l’offerta condizionata di Ryanair: ecco le parole del ceo O’Leary

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In una affollata conferenza stampa, il ceo di Ryanair ha comunicato la manifestazione di interesse per acquisire Alitalia in blocco.

Alitalia potrebbe essere rilevata da Ryanar che proprio oggi ha manifestato l’interesse all’acquisto della compagnia di bandiera italiana in blocco. L’unica condizione posta dalla compagnia britannica è che venga fatta una adeguata ristrutturazione del debito che dovrà essere portata a termine dai commissari Stefano Paleari, Enrico Laghi e Luigi Gubitosi. Ad annunciare la volontà della compagnia britannica di acquistare Alitalia è stato il presidente della stessa azienda, Michael O’Leary, in una conferenza stampa convocata appositamente, nella quale ha annunciato di aver presentato offerta di ‘feederaggio’ con la quale si è resa disponibile alla vendita dei voli Alitalia mediante l’intermediazione del sito Ryanair.

Qualora Alitalia abbandonasse alcune rotte, Ryanair ha dichiarato la propria disponibilità a subentrare con 20 aerei della propria flotta.
“Ryanair – ha dichiarato O’Leary – è pronta a colmare i vuoti lasciati da Alitalia, sul breve termine possiamo posizionare 20 aeromobili in Italia e in prospettiva possiamo arrivare a nche a 40”.

O’Leary ha anche chiarito la non disponibilità ad acquisire un’Alitalia colabrodo a quote sotto il 50%. La riduzione del personale è il nodo centrale, secondo O’Leary, per rilanciare in grande stile Alitalia riducendo i costi che oggi sono insostenibili. L’offerta di traffico attuale è assolutamente bassa per il numero di dipendenti attuale. Solo nel 2016, la compagnia di bandiera italiana ha trasportato 24 milioni di persone con uno staff di 14 mila addetti, a fronte dei 120 milioni trasportati con 12 mila addetti da parte di Ryanair.

Numeri che indicano chiaramente quanto sia pletorica la struttura attuale di Alitalia. ‘Non so quantificare l’esubero di personale’ ha dichiarato il Ceo di Ryanair, certo però che il numero andrebbe sfoltito di parecchie unità. Uscire dagli accordi con Air France sarebbe il secondo passo obbligato per evitare tutti i limiti imposti sulle tratte a lungo raggio che frenano la crescita della compagnia di bandiera italiana. Entro il 21 luglio, i tre commissari dovranno valutare tutte le offerte presentate, scartando quelle meno credibili e lavorando su quelle più attendibili. L’obiettivo è quello di evitare lo smantellamento della storica compagnia aerea italiana.