Cgia Mestre: Italia fanalino di coda in Ue per i giovani impiegati sul lavoro

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Ecco i numeri diffusi dalla Cgia Mestre sulle condizioni attuali del mondo del lavoro in Italia. L’allarme sulle partite Iva.

Uno studio condotto dalla Cgia di Mestre ha messo in luce uno scarto di due anni tra il nostro paese e il resto dell’Unione Europea per quanto riguarda l’età media della popolazione che ha un impiego. Un divario che ci colloca all’ultimo posto della classifica che concerne l’età media della popolazione che ha un lavoro. In Italia, l’età media stimata dalla Cgia di Mestre è di 44 anni.

Insomma, un dato che rivela come la popolazione più anziana dell’Ue che ha un impiego è proprio l’Italia. A contribuire a questa situazione diversi fattori determinanti come il calo demografico, l’allungamento dell’età media e della vita lavorativa. Tradotto in soldoni vuol dire che pochi sono i giovanissimi e molti i lavoratori sopra i 50 anni nei posti di lavoro.

L’incidenza della popolazione giovane sul totale complessivo degli occupati è del 12%. Un dato da far impallidire al cospetto del 23.7% del Regno Unito, ma che non di distanzia molto dal 13.2% della Spagna, o dal 18.6% della Francia.

Il rovescio della medaglia e che la percentuale di ultracinquantenni impiegati è del 34.1% che è inferiore soltanto alla Germania, dove la percentuale tocca il 35.9%. La Germania invece ci supera per la quantità di giovani impiegati che tocca il 19.5%: sette punti percentuali in più.

Recentemente, proprio la Cgia di Mestre aveva lanciato l’allarme povertà per le partite Iva. Oggi le famiglie che vivono grazie a un reddito da lavoro autonomo sono quelle a maggior rischio povertà. Nel 2015, il 25,8% dei nuclei familiari ha vissuto bel al di sotto della soglia minimo di rischio povertà calcolata dall’Istat. Praticamente una su quattro ha avuto difficoltà a sbarcare il lunario.