Deutsche Bank ipotizza i possibili scenari di una futura crisi finanziaria

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Ecco quali sono i possibili fattori di rischio che potrebbero determinare una nuova crisi finanziaria secondo gli analisti di Deutsche Bank.

Anticipare le possibile cause di una futura crisi finanziaria è sempre cosa ardua. Ci ha provato a farlo Jim Reid, un analista finanziario di Deutsche Bank che ha ipotizzato i possibili scenari di un prossimo crack finanziario, mediante una analisi approfondita dei possibili fattori scatenanti. Secondo Reid non va sottovalutato il prezzo raggiunto dai titoli del mercato dei Bond e dell’azionario. Un valore che è il più alto di sempre e che rappresenterebbe uno dei fattori di rischio più evidenti.

Dal 1970 ad oggi, la crisi finanziaria si è riaffacciata con una cadenza costante e ci vuole una buona dose di ottimismo per affermare che nei prossimi 10 anni non si assisterà ad un nuovo crollo. La crescita esponenziale, o quasi, del sistema finanziario, oltre alla liberalizzazione, non hanno fatto altro che incoraggiare questo trend.
Oggi, i prezzi di molte classi di asset hanno raggiunto livelli record cosi come i bilanci delle banche centrali. I debiti pubblici dei paesi sovrani e i tassi di interesse ai minimi storici sono altri fattori di rischio da non sottovalutare.

‘Se dovesse scoppiare – ha dichiarato Reid – una crisi relativamente presto (nei prossimi due-tre anni), sarebbe difficile affermare, riguardando a tutte le variabili sopra citate, che non era possibile prevederla’. I debiti pubblici di Usa, Cina, Italia, Francia e altri paesi mondiali continuano a toccare record su record, cosi come i deficit di bilancio.
Solo all’epoca della seconda Guerra Mondiale, i deficit nei sette grandi paesi del mondo aveva toccato livelli simili.

‘La rottura dal sistema aureo negli Anni 70 – ha proseguito Reid – dopo secoli in cui il mondo ha adottato quel regime, e l’arrivo di un sistema della moneta a corso legale ha incoraggiato la creazione di deficit di bilancio, l’ingrandimento dei debiti, la creazione di credito e le politiche ultra accomodanti, la formazione di squilibri finanziari ed economici, la de-regulation finanziaria e infine mercati molto più instabili’.

I recenti interventi delle banche centrali mirate a drogare il mercato con l’immissione di liquidità, hanno distorto i mercati.
‘Finché non verrà trovato un sistema più stabile e meno aleatorio – ha concluso Reid – la probabilità che scoppino ben presto altre crisi rimarrà alta, così come sarà grande la loro portata e il loro impatto’.