Evasione fiscale: dalla Svizzera una lista di evasori italiani, frodati 22 mld

0

Le norme sulla cooperazione internazionale per contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale sta finalmente raccogliendo i propri frutti.

La lotta all’evasione fiscale segna un punto a proprio favore. Secondo quanto emerso da un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore, le nuove norme sulla cooperazione internazionale per contrastare l’evasione fiscale sembrano dare finalmente buoni frutti. In applicazione dell’accordo di cooperazione, diverse liste con i nomi di migliaia di possibili evasori del fisco italiani sarebbero finite nelle mani dell’Agenzia delle Entrate oltre che della GdF.

Si tratterebbe di elenchi contenenti i nominativi di contribuenti che hanno nascosto soldi in banche svizzere – Ubs e Credit Suisse su tutte – per un importo di circa 22,4 miliardi di euro. I nomi dei possibili evasori proverrebbero dalla Germania, e precisamente dal Nord Reno-Westfalia, e sarebbero contenuti nei Cd-Rom acquistati su ordine dell’ex ministro delle Finanze del Land tedesco, Norbert Walter-Borjans, da ex dipendenti di istituti di credito della Confederazione.

Il Sole 24 Ore si è chiesto come mai queste informazioni non siano mai state chieste dal governo italiano. A tal proposito, da fonti appartenenti al ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) si è appreso che non è stato necessario ‘chiedere l’accesso ai dati inviati all’Ufficio centrale delle tasse tedesco dal ministro delle Finanze del Nord Reno-Westfalia nel 2016’ .

La mancata richiesta scaturirebbe dal fatto che l’Agenzia delle Entrate e la GdF avevano già a disposizione quelle liste in applicazione della ‘Convenzione tra Italia e Germania contro la doppia imposizione e della direttiva europea sullo scambio di informazioni’. Ciò vuol dire che le indagini sono già in corso da tempo anche se l’identità degli stessi evasori non può essere resa pubblica poiché vige il massimo riserbo da parte di chi sta conducendo le indagini.