Cresce l’occupazione nel nostro paese: ma il boom è solo per il lavoro a chiamata

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lavoro a chiamata

Torna in grande stile il lavoro a chiamata e quello a tempo determinato dopo il fallimento delle politiche del jobs Act.

E’ sempre più precaria la situazione del lavoro in Italia, dopo i dati sulla crescita del lavoro a chiamata, diffusi dall’Osservatorio dell’Inps. Nei primi 5 mesi del 2017 il settore privato ha fatto registrare un incremento di assunzioni di 729 mila unità al netto del saldo tra assunzioni e cessazioni. Un dato nettamente superiore a quello dei due anni precedenti nello stesso periodo di riferimento. Per quanto riguarda il dato sulle assunzioni nell’ultimo anno, sono quasi 500 mila i soggetti che hanno trovato nuova occupazione, secondo le stime diffuse dall’Inps.

Il boom di assunzioni riguarda soprattutto i lavori precari a tempo determinato con +428 mila, mentre per quanto riguarda i contratti a tempo indeterminato, i dati rivelati dall’Istat parlano di un +21 mila. In positivo anche i contratti di apprendistato che fanno segnare un +48 mila negli ultimi 12 mesi. Dati che si rivelano positivi nel complesso ma che segnano, indelebilmente, il ritorno in grande stile delle assunzioni a tempo determinato mentre si è ridotto considerevolmente l’incidenza delle assunzioni a tempo indeterminato che rappresentavano l’obiettivo principale del Jobs Act che inevitabilmente sta segnando il passo.

E’ ormai lontano il 2015 quando, grazie all’esonero contributivo triennale per i contratti a tempo indeterminato, si era registrato un +40,7% dei contratti a lunga durata. In poche parole, secondo l’istantanea diffusa dall’Osservatorio Inps, solo un’assunzione su 4 è stabile. Il vero boom è quello che ha fatto registrare il cosiddetto contratto a chiamata a tempo determinato, cresciuto negli ultimi 5 mesi del 116%.

Un dato che, inequivocabilmente, è stato condizionato fortemente dalla necessità di trovare una formula per assumere badanti e personale domestico diversa dai voucher che sono stati cancellati a marzo.